Un articolo del Manifesto (link alternativo) ricorda lo scrittore Gianni Rodari, in occasione dell’apertura dell’anno rodariano, che continuerà fino al 23 ottobre 2020.
«In principio la Terra era tutta sbagliata/ renderla più abitabile fu una bella faticata/ Per passare i fiumi con c’erano ponti,/ non c’erano sentieri per salire sui monti./ Ti volevi sedere? Neanche l’ombra di un panchetto./ Cascavi da sonno? Non esisteva il letto./ Per non pungersi i piedi, né scarpe, né stivali./ Se ci vedevi poco, non trovavi gli occhiali. Per fare una partita, non c’erano palloni;/ mancavan la pentola e il fuoco per cuocere i maccheroni,/ anzi, a guardar bene, mancava anche la pasta./ Non c’era niente di niente: zero più zero e basta./ C’erano solo gli uomini con due braccia per lavorare,/ e agli errori più grossi si poté rimediare./ Da correggere, però, ne restano ancora tanti:/ rimboccatevi le maniche, c’è lavoro per tutti quanti!».
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