Questo articolo de Il Fatto Quotidiano, ripreso dal sito Infosannio a firma Marco Palombi dà conto dello stato di avanzamento del DDL Calderoli in fatto di Autonomia Differenziata .
Come annunciato dall’autore, il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata è stato depositato a Palazzo Chigi: ora il ministro degli Affari regionali inizierà a fare pressioni per portarlo in Consiglio dei ministri. D’altronde Luca Zaia, che è il co-autore di questa legge, aveva chiarito la scorsa settimana che “senza autonomia” la Lega nazionale “non ha più ragione di esistere”: e così, per evitare che la Lega dei ministeri fosse bombardata da quella dei territori, la legge quadro che farà da cornice alle singole intese Stato-Regioni si è materializzata. Il problema è che il ddl – che Il Fatto ha potuto visionare – è quasi peggio delle previsioni: intese pattizie, “eterne” e di difficile correzione, Parlamento trattato da passacarte, un Fondo perequativo senza un euro in più per le aree svantaggiate. Per non chiamarla “secessione dei ricchi” bisogna fare una certa fatica.
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