A cura di @werner58

Siamo nell’estate del 2016: uno scrittore americano va a incontrare un vecchio telegiornalista laburista nella sede centrale della BBC. Ciò che sta per accadere cambierà il vostro modo di vedere il mondo.

A parte gli scherzi: Adam Curtis, classe 1955, da più di vent’anni realizza documentari sull’attualità politica e sociale per la televisione pubblica britannica. Da oltre vent’anni decostruisce e riassembla materiale d’archivio, dichiarazioni dei potenti della Terra e interviste ad esperti per metterci in guardia sempre dalla stessa cosa: che tutto è più complicato e meno apocalittico di come amiamo raccontarcelo, che le voci apparentemente più certe della loro autorevolezza spesso in realtà annaspano nel tentativo di dare un senso accettabile alla realtà, che le emozioni e l’irrazionalità trovano sempre un modo per infiltrarsi nei supposti templi della razionalità tecnocratica.

Se non avete il tempo o la pazienza di guardarvi uno dei suoi documentari di due ore, potete iniziare a conoscere l’uomo e il suo lavoro tramite questo pezzo di Jonathan Lethem sul New York Times Magazine.

 

Immagine di Steve Rhodes via Wikimedia Commons, CC BY-SA 2.0