Su suggerimento di @Lowresolution.
Alessandro Ferretti sul blog del FQ e Antonio Banfi su ROARS analizzano le conseguenze delle modifiche alle assunzioni dei ricercatori apportate con la Legge di stabilità del 25 ottobre 2014.
Nella bozza della manovra (articolo 28, comma 29) c’è l’abolizione del ricercatore «tenure track», una figura creata dalla riforma Gelmini, anticamera all’assunzione da professore associato a tempo indeterminato. Risultato: 7–800 ricercatori che dovrebbero essere assunti a fine del quinquennio dovranno ritentare un nuovo concorso per altri cinque anni. Il tutto anche grazie al taglio di oltre ai 42 milioni di tagli al Fondo ordinario per gli enti di ricerca.
L’APRI (Associazione Precari della Ricerca Italiani) ha denunciato questa situazione su La Stampa. Qualche approfondimento qui:
– “La svolta sbagliata”, dal blog dell’APRI
– “Insegni all’estero? All’università del Salento vali meno” di Flavia Amabile su La Stampa e “Ricercatori precari a vita solo uno su cento ce la fa” di Flavia Amabile su La Stampa
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