A cura di @NedCuttle21(Ulm).
In un’intervista pubblicata su Rolling Stone, il cantautore Vinicio Capossela parla del suo ultimo album, Ballate per uomini e bestie.
Nella ballata La peste c’è una dedica a Tiziana Cantone, ragazza che si è suicidata dopo che video privati sono stati diffusi sul web. Perché ti ha colpito proprio lei?
È una vicenda emblematica. In generale, la rete, non è una cosa negativa in sé. I social non sono una cosa negativa. Sono solo un inedito e potentissimo strumento capillare per qualsiasi cosa. E creano una dipendenza immediata e inconsapevole. Pian piano, forse, bisognerà acquisire un’etica, una normativa per cui risulterà mostruoso pubblicare online immagini di carattere intimo. La cronaca è sempre più ricca del fatto che sembri normale, e forse anche un po’ goliardico, compiere azioni mostruose. Se uno va in un supermercato e si cala i pantaloni, viene arrestato per atti osceni in luogo pubblico. E la rete è un luogo pubblico, ma non c’è ancora una normativa per sbattere dentro chi compie atti osceni. Naturalmente ci sono categorie più esposte.
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