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Donald Trump: la scienza ed i suoi elettori

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Su suggerimento e a cura di @Sol Invictus e @Duc d’Otrante

Donald Trump ha stravolto le primarie repubblicane ed ora ha buone probabilità di diventare il candidato del Grand Old Party alla presidenza degli Stati Uniti. Tra proposte di tagli netti all’agenzia per l’ambiente e allusioni alla pericolosità dei vaccini, quale idea di scienza porterebbe, se eletto, alla Casa Bianca?
Si sono espressi a riguardo Natalie Jacewicz, il 9 Marzo 2016, su un blog di Scientific American, e Colin Macilwain, il 16 Marzo 2016, in un articolo su Nature.
Ne ha parlato anche Massimo Pigliucci, docente di filosofia alla City University of New York, nella seconda parte della puntata di Radio3 Scienza andata in onda il 22 Marzo 2016 (dal minuto 12:05): in streaming e podcast.

In questo articolo su TNI, invece, Marjorie Romeyn-Sanabria analizza il deficit culturale che ha favorito il “trumpismo”. Secondo l’autrice questo è solo un aspetto di un fenomeno generale di riduzione della discussione alla difesa acritica di posizioni preconcette, fenomeno che non può essere ridotto al prototipo del “white trash”, ma che investe l’intera nazione, anche l’élite intellettuale. Allo stesso tempo, questa caratterizzazione dispregiativa e caricaturale dell’elettore tipico di Trump rende più difficile comprenderne le motivazioni.

 

Immagine di Evan Guest via Flickr, CC BY 2.0

Questo articolo fa parte dello speciale di hookii per le primarie USA.


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