Research Digest riporta e commenta un articolo che approfondisce i risultati di studi precedenti, i quali dimostrano come le fake news siano diffuse sui social media più liberalmente dai conservatori che dai progressisti.
Lo studio ha esaminato il comportamento di migliaia di americani messe di fronte a scelte diverse sulla possibilità di diffondere fake news, prima riguardanti la Covid-19 e poi su altri temi politicamente significativi.
I risultati hanno confermato gli studi precedenti, ma hanno precisato che a diffondere in maggior grado le fake news non sono tutte le persone conservatrici, ma particolarmente quelle che presentano una bassa “coscienziosità”, cioè quel tratto della personalità che ci rende interessati all’impatto che il nostro comportamento ha sugli altri. Nelle persone con elevati valori di coscienziosità, invece, non vi è quasi nessuna differenza comportamentale fra conservatori e progressisti.
Overall, when it came to the spreading of fake news, “disparities in sharing behaviour were nearly exclusively driven by low conscientiousness respondents”, with an “indiscriminate desire for chaos”, the pair writes. “To curtail the spread of misinformation, policymakers should focus on low conscientious conservatives.”
As low conscientious conservatives don’t seem to care whether a story that aligns with their beliefs and interests is true or not, it could be that interventions will need to target conscientiousness itself, rather than simply explaining that a story is fake, the pair writes. How to go about that is another matter entirely. But given the disastrous effects of the spreading of fake news on everything from public health to voter decisions, it’s surely vital that efforts are made to find out.
I primi studi suggerivano che un aiuto esterno sulla veracità della notizia potesse in qualche modo bilanciare o ridurre la diffusione di fake news. Studi più approfonditi hanno smentito questa ipotesi.
When participants in a fresh study indicated they would share a fake news story, they were given an explicit warning that the content was probably false, and asked if they would still like to share. While conservatives were overall less likely than liberals to change their mind, this was especially true for low conscientiousness conservatives.
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