Der Postillon racconta il caso di un regista che è stato condannato per violazione della privacy (in tedesco) nel filmare un rapporto sessuale.

La notizia in sé non sarebbe così importante (ci sono molti casi di condanne del genere), se non fosse la prima volta che un tribunale britannico riconosce il diritto alla privacy degli animali (in questo caso dei leoni).

L’avvocato che rappresenta i felini si dice soddisfatto:

Lo stesso Brunston, in una prima dichiarazione, ha affermato di aver voluto solo documentare il comportamento naturale dei leoni – un’affermazione che ha provocato ruggiti di rabbia da parte dei querelanti.

“Fantastico!”, ha commentato beffardo l’avvocato della coppia di leoni quando in aula è tornata la calma. “Con questa giustificazione, potrebbe anche andare di casa in casa e filmare in ogni camera da letto”.

Il Legal Centre for Traditional Values è molto scettico sia sul fatto che la sentenza arrivi alla Corte suprema senza essere riformata, sia sul fatto che gli animali siano effettivamente depositari di diritti. Non è stato ancora stabilito l’ammontare del risarcimento che il regista dovrà versare, la corte comunicherà la propria decisione tra qualche giorno.