Su suggerimento di @Luis K.

 

Il delfino di Mauricio Macri, il conservatore Horacio Rodríguez Larreta ha battuto il candidato di centrosinistra Martín Lousteau, ma l’elezione è stata più combattuta di quanto ci si aspettava alla vigilia.

Il candidato della destra di Proposta Repubblicana, Horacio Larreta, ha ottenuto il 51,64% ed è diventato il nuovo sindaco della Città Autonoma di Buenos Aires. È la prima volta che un unico partito rimane al governo per tre mandati consecutivi in città.
Il candidato sconfitto è il giovane radicale Martín Lousteau, candidato nella coalizione “Energia Cittadina Organizzata, ECO“, in cui sono confluiti civici e socialisti. Malgrado la sconfitta, ha ottenuto un eccellente 48,36%.

Alla fine il distacco è stato minimo, smentendo sondaggi ed exit poll che vedevano Larreta con un ampio margine su Lousteau, vicino al 10%. L’importante recupero di Lousteau, che al primo turno era al 25%, può essere spiegato dal fatto che abbia attirato verso di sé i voti del candidato kirchnerista eliminato al primo turno, Mariano Recalde, che si fermò al 22% dei voti. Questo perché è stato il più critico nei confronti della amministrazione del sindaco Mauricio Macrì oltre ad essere stato ministro nel governo di Cristina Fernández.

Nonostante venisse indicato come il favorito, Larreta non è riuscito a confermare tutti i voti del centrodestra delle Primarie (mancano 20.000 voti all’appello): probabilmente perché Larreta è stato calato dall’alto da Mauricio Macri per disarcionare la favorita Gabriela Micchetti, considerata una dissidente.

Il sindaco Macri, candidato alle presidenziali, aveva alzato il livello dello scontro spostandosi in città per appoggiare Larreta e dandone una valenza nazionale indicando che tutti gli altri candidati presidenziali appoggiavano Lousteau.

 

Immagine “Argentinische Flagge” by Nanosmile – Own work. Licensed under CC BY-SA 2.0 de via Wikimedia Commons