A cura di @Perodatrent (modificato).
Un articolo su Bloomberg propone un confronto tra le trattative condotte dalla Grecia con l’Unione Europea e quelle in corso oggi per definire i termini della Brexit:
Quando David David, ministro per la Brexit, usa le parole “ambiguità costruttiva” per descrivere la strategia negoziale britannica, i suoi interlocutori europei provano un senso di “d’età’ vu”. Il termine, coniato da Henry Kissinger, era spesso usato dal ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis per difendere la sua politica del rischio calcolato che ha quasi portato al fallimento della Grecia e alla sua uscita dall’euro.
Diversamente dai negoziati commerciali con l’Unione Europea, che non hanno una scadenza e vanno avanti per molti anni, le trattative per la Brexit, come quelle per la Grecia, hanno una scadenza precisa. Questo significa che la parte negoziante sotto pressione è quella che ha di più da perdere. “La loro forza negoziale aumenta col passare del tempo, motivo per cui on hanno alcuna fretta di concludere un accordo” dice John Wraith di UBS parlando dei negoziatori UE.
Immagine da MaxPixel.
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