A cura di @pigtr.
Su Il Tascabile Federica Sgorbissa scrive del successo di pubblico delle tesi di Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale, sull’intelligenza delle piante, di cui avevamo già parlato su hookii.
Nel 2006, un gruppo di plant scientist (fra i quali Eric Brenner, Stefano Mancuso, František Baluška) pubblica sulla rivista scientifica Trends in Plant Science un articolo “seminale” che segna la nascita di una nuova disciplina della ricerca scientifica. Il titolo è Plant neurobiology: an integrated view of plant signaling e nel piccolo mondo della plantscience ha l’effetto di una bomba nucleare. I firmatari propongono un’idea rivoluzionaria: le piante sono in grado di interagire in maniera sofisticata con l’ambiente in cui vivono, al punto che si possono definire dotate di intelligenza. Non solo, gli autori suggeriscono che alcune strutture presenti nelle piante potrebbero essere alla base di integrazione ed elaborazione delle informazioni ambientali (e della produzione dei corrispondenti “comportamenti”) allo stesso modo dei neuroni e del cervello negli animali.
Immagine da Flickr.
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