A cura di @divodivo (modificato).
Come riporta Lettera43, Weibo, uno dei principali social cinesi, ha deciso di annullare la scelta di censurare qualunque contenuto omosessuale postato dai propri utenti. La revoca è arrivata dopo un’ondata di proteste da parte degli stessi utenti che si sono riuniti negli hashtag #SonoGay e #SonoIllegale:
Non è certo la prima volta che la comunità Lgbt cinese deve combattere per vedere riconosciuti i propri diritti. Nonostante fosse un fenomeno largamente diffuso in epoca imperiale, la Repubblica popolare ha da sempre etichettato l’omosessualità come una «pratica decadente» importata dall’Occidente. Fino al 1997 è stata considerata un reato e solo nel 2001 è stata cancellata dalla lista delle malattie mentali. Oggi l’attitudine del governo è quella di«non approvare, non disapprovare e non incoraggiare» ma la pressione sociale continua a essere enorme. La discendenza non è qualcosa a cui cinesi sono disposti a rinunciare.
Immagine da Flickr.
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