Su segnalazione di @Simux.
Dario Bressanini, nel suo blog ospitato da Le Scienze, si interroga sul ruolo di divulgatore scientifico partendo dalle reazioni ad un suo articolo sull’agricoltura biodinamica, e sull’utilità di scrivere articoli che hanno l’intenzione di sfatare luoghi comuni o sciocchezze ma lo fanno prendendo in giro coloro i quali propugnano queste teorie o le credono vere.
Nel caso in questione, iniziando il ragionamento prendendo per il sedere Steiner (e non nego che mi sia molto divertito a scrivere quel pezzo), e solo dopo passando in rassegna la scienza, ho ottenuto lo scopo che mi ero prefisso, cioè far arrivare il messaggio ai lettori?
Secondo me (ma ci sto ancora riflettendo) la risposta è “sì e no, dipende da quali lettori”. Probabilmente chi (e sono in tanti) non aveva mai sentito parlare di Steiner e di queste pratiche, e ha solo qualche volta acquistato un prodotto biodinamico, ma senza caricarlo di aspettative e senza costruire una immagine (positiva) di sé basata sul consumo di questi prodotti, si è messo a ridere. Forse –e questa era la mia intenzione– ora sarà in qualche modo “vaccinato” rispetto agli sproloqui esoterici. Se il prodotto era buono continuerà ad acquistarlo ma avendo qualche informazione in più per valutare il rapporto qualità/prezzo.
Chi ha reagito male invece appartiene quasi sempre ad altre categorie. Chi produce vino biodinamico, e quindi necessariamente ha fede nell’efficacia dei preparati. Chi per mestiere parla e scrive di vino, e ha cantato le lodi del vino biodinamico “in quanto tale” senza separare logicamente i vari aspetti. Chi si è implicitamente costruito una immagine di sé basata sui propri consumi (accade regolarmente nel campo gastronomico: basti pensare al biologico, al km0, ma anche al cibo cosiddetto gourmet, ai prodotti esclusivi, ai vini costosi, ai prodotti senza questo e senza quello, ecc..). Chi insomma in qualche modo era coinvolto emotivamente con la Biodinamica e leggendo il mio articolo si è fermato alla presa per i fondelli delle idee di Steiner e ha alzato il muro cognitivo.
Immagine da Wikipedia.
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