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A che cosa serve l’innovazione digitale nel welfare?

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Un articolo su Pandora Rivista  a cura di Eleonora Perobelli e Andrea Rotolo  si occupa dell’innovazione digitale nei servizi di welfare e si interroga sul ruolo che questa può avere nel futuro della società.

Profondi cambiamenti hanno scosso gli ultimi quindici anni: ripetute crisi economiche, popolazione sempre più vecchia e calo delle nascite, gli anni difficili della pandemia stanno modificando rapidamente la nostra società e aprendo interrogativi in cerca di risposte.

Gli ultimi quindici anni sono stati caratterizzati da una rapidità nei cambiamenti sociali ed economici senza precedenti: la crisi economico-finanziaria del 2008 prima e l’emergenza pandemica tuttora in corso, hanno sconvolto quel che era rimasto degli equilibri sociali novecenteschi. Invecchiamento della popolazione, denatalità, cambiamento delle strutture familiari, precarizzazione del lavoro sono solo alcuni tra i fenomeni che hanno cambiato il volto della nostra società.

Una delle soluzioni per superare le carenze dei pubblici servizi fa leva sull’innovazione digitale.

Tra le possibili soluzioni proposte per supplire alle carenze del pubblico si inseriscono le iniziative di innovazione sociale, che mirano a trovare nuove modalità per rispondere a bisogni tradizionalmente meno presidiati, grazie al coinvolgimento di attori e risorse non convenzionali. Tra le leve più presenti in queste iniziative rientra l’innovazione digitale, ossia lo sviluppo e/o introduzione di strumenti tecnologici per aumentare l’efficacia dei servizi e ampliare il bacino di utenti raggiungibili (es. piattaforme, realtà aumentata, ecc.). Nonostante l’urgenza di affrontare le sfide sociali in corso e le potenzialità offerte dall’innovazione digitale, già sperimentata in larga scala in altri settori quali la sanità, il mondo del welfare appare ancora reticente all’adozione di questo tipo di innovazione. Perché?

Il tempo che richiede l’implementazione di queste innovazioni, le tecnologie non ancora mature, la mancanza di relazione sociale tipico del digitale che mal si accompagna a una visione del welfare come servizio all’individuo, miopia nella visione dei progetti sono alcuni dei possibili motivi individuati dagli autori dell’articolo per spiegare il ritardo che questo cambio di passo fa registrare.

Immagine da Immagine da Pixabay

 


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