In questi mesi la disputa sul MES si è arenata intorno un possibile prestito limitato al settore sanitario. Ne abbiamo sentite di tutti i colori, in merito. Il collega Tito Boeri si è spinto a dichiarare che se avessimo utilizzato le risorse del MES destinate alla sanità avremmo evitato la seconda ondata del virus. Una dichiarazione che avrebbe un notevole potenziale comico se non riguardasse una tragedia. La verità è che sul piano tecnico l’annosa controversia sul MES sanitario è secondaria: perché l’implicazione, di un risparmio di interessi di trecento milioni annui nella migliore delle ipotesi, è davvero poco rilevante a livello macroeconomico.
L’implementazione del nuovo MES e la connessa “normalizzazione” della politica monetaria condurranno a una progressiva risalita dei tassi d’interesse e dei loro differenziali.
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