A cura di @NS3.
Un lungo articolo tratto dal numero 47 del giornale di opcit, sulla differenza tra la figura dell’architetto e dell’ingegnere nel corso della storia.
il termine architetto deriva etimologicamente dal greco, ἄρχω, comando, e τέκτον, costruttore, quindi letteralmente vuol dire capocostruttore ; mentre ingegnere deriva dalla voce del latino volgare ingenium, macchina e particolarmente macchina bellica, per cui l’ingeniarius sarebbe stato in origine l’ingegnere militare.
Ovviamente le interpretazioni dei due termini e le loro attribuzioni sono state diverse nei secoli, ma mentre il significato etimologico primario della parola architetto è rimasto immutato dal ‘400 in poi, sulla natura dell’ingenium latino si è ampiamente dibattuto, soprattutto durante il secolo scorso, legandolo variamente all’ingegno o talento necessario per esercitare la professione, alla meccanica e ai meccanismi in generale, o addirittura ad un verbo incingere del latino medievale e quindi alla recinzione delle città con palizzate o mura.
Il termine greco ἄρχιτέκτον con il suo significato di progettista, chiaramente distinto dai comuni operai, comincia solo con l’epoca classica a prevalere sul più antico τέκτονες, costruttore di legname, usato da Omero.
Nella Roma di Catone l’accettazione delle arti dei vinti è controversa e combattuta, eccezion fatta per l’architettura alla quale fin dall’epoca di Tarquinio era stato riservato un posto d’onore. Soltanto l’Architettura ha diritto di cittadinanza: ma soprattutto come tecnica utile ai fini del governo della cosa pubblica e, come ingegneria militare, delle operazioni belliche.
Immagine da pixabay.
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