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Assad e le divisioni settarie

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Su suggerimento di @GMCIR.

Mohammad Dibo in questo articolo tratta di uno dei temi più controversi nella storia siriana: la politica settaria del regime di Assad.

L’autore esplora il contrasto tra il disconoscimento dell’élite al governo che considerava gli argomenti settari un tabù da evitare a tutti costi e l’applicazione de facto di una politica ‘divide et impera’ da parte del regime.

Specialmente dopo la rivolta armata della fratella mussulmana ad Hama nel 1982, prontamente debellata dall’esercito, si può notare come la propaganda del regime cambia in direzione della ‘difesa dello stato secolare’ o ‘protezione delle minoranze dagli islamisti ‘.
La situazione attuale quindi non è altro che il compimento di una politica a lungo termine della famiglia Assad, rifiutare ogni compromesso con l’ opposizione sunnita e sfruttare tutte le falde etniche e settarie presenti per mantenere il potere.
La trasformazione dell’esercito governativo in un insieme di milizie locali è pertanto una conseguenza inevitabile del conflitto, così come la crescente sudditanza nei confronti dell’Iran, unico alleato ed esperto assemblatore di bande armate in Iraq e Libano.

Una mappa delle etnie e delle religioni in Siria:


(i dati sulla componente curda sono ancora dubbi)

Immagine da flickr.


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