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Caso Regeni, a chi giovano le tesi complottarde

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Su suggerimento di @TapleyUlm05 e Split Society Syndrome

Gli autori di questo articolo, Marina Calculli e Francesco Strazzari, passano al vaglio le varie teorie del complotto cominciate a diffondersi in seguito al ritrovamento del corpo di Giulio Regeni, asserendo che, nonostante nessuna ipotesi sia da scartare a priori, forse sarebbe meglio partire da quei fatti, da quelle caratteristiche dell’Egitto attuale note a tutti. Il regime militare di al-Sisi sorto, in seguito a un colpo di stato, nel luglio del 2013; la fine della storica alleanza tra i Fratelli Musulmani allora al governo e l’Arabia Saudita; i tanti “desaparecidos”; le testimonianze di persone arrestate dalle forze di polizia del regime, torturate nei luoghi di detenzione e poi rilasciate; la difficile vita degli attivisti del sindacalismo indipendente e del movimento operaio.
I due giornalisti focalizzano inoltre l’attenzione sull’atteggiamento dei media italiano nei confronti delle discutibili esternazioni di Edward Luttwak sulla morte del giovane friulano.

In un altro articolo Lorenzo Declich ricostruisce su Giap i fatti antecedenti e successivi alla morte di Giulio Regeni, raccogliendo le informazioni pubblicate dalle varie testate giornalistiche e fornendo una lettura molto netta della vicenda.

Immagine da Wikimedia Commons.


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