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Come il neoliberismo ha reinventato la democrazia

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

Daniel Zamora ha intervistato per Jacobin Magazine lo storico Niklas Olsen, autore del libro The Sovereign Consumer, un saggio sull’evoluzione teorica del neoliberismo. L’intervista è stata tradotta per Jacobin Italia da Gaia Benzi.

Come definiresti i termini «neoliberismo» e «consumatore»?

Parto da una definizione pragmatica. Per me il neoliberismo è il prodotto ideologico dei processi in cui, dal periodo fra le due guerre in poi, gli auto-proclamatisi liberali hanno provato a rinnovare il liberalismo stesso in quanto ideologia che afferma di promuovere un ordine sociale basato sul libero mercato e la libertà individuale. In altre parole, il neoliberismo si sforza di costruire un nuovo liberalismo.

Molti dei pensatori neoliberisti che ho studiato facevano riferimento alla Mont Pèlerin Society, e condividevano l’ambizione di ripensare il funzionamento dello stato a favore del libero mercato e della libertà individuale. La nozione positiva di stato – e di altre istituzioni politiche – come garante dell’ordine competitivo è cruciale per capire come questi pensatori neoliberisti abbiano tentato di distinguere il loro progetto dalla politica economica del cosiddetto liberalismo classico.

Infine, i suoi proponenti si riferiscono alla figura del consumatore sovrano come a uno strumento per recuperare e rinnovare l’ideologia liberale. Permettimi di sottolineare che io non intendo il consumatore sovrano come un individuo reale o un concetto fisso, ma come un concetto generale, un ventaglio di idee incentrate sul fatto che sia soprattutto la scelta del libero consumatore a definire l’economia di mercato. In verità, a questa figura sono stati assegnati diversi significati, e a seconda dei luoghi e dei tempi ha servito propositi differenti.

Immagine da Wikimedia.


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