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Come la dinamica demografica italiana favorisce l’occupazione

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Federico Fubini sul Corriere della Sera spiega i miglioramenti nei tassi di occupazione in Italia alla luce dei cambiamenti demografici in atto, cioè il generale e progressivo invecchiamento della popolazione:

Ci si accorge che nell’ultimo anno di ripresa (fino a ottobre) gli occupati sono cresciuti di 205 mila teste. Invece il numero di disoccupati è sceso di quasi il doppio, di 350 mila teste circa. In sostanza poco meno 150 mila persone devono aver smesso di lavorare o di cercarsi un posto e sono uscite dai ranghi della popolazione occupata oppure che può e vuole lavorare, ma non trova.

Immaginiamo che l’italiano-tipo sessantaduenne che va in pensione quest’anno sia nato attorno al 1961, quando nacquero quasi un milione di persone. E che l’italiano-tipo ventenne che nel frattempo si affaccia per la prima volta nel sistema produttivo sia nato attorno al 2003, quando nacquero poco più di mezzo milione di persone: poco più della metà. Se togliamo dal conto tutti quelli che comunque non possono o non vogliono trovarsi un posto, già dal 2023 la dinamica della demografia italiana toglie circa 200 mila persone dalle “forze di lavoro” ogni anno

Anche l’immigrazione non sembra in grado di riequilibrare il tutto:

Si dirà che l’immigrazione regolare permetterà un riequilibrio, ma anche qui vanno fatti i conti. … ma questi non bastano nemmeno a compensare l’uscita delle centinaia di migliaia di italiani e stranieri che continuano a emigrare ogni anno.

L’articolo si conclude chiedendosi come fare a uscire da questa impasse, ma apparentemente la politica non sembra interessarsene:

Fra le vere priorità del Paese rientrano invece politiche sempre più efficaci per portare donne e giovani dentro al mondo del lavoro con qualifiche sempre più elevate; quindi, una valutazione seria dell’immigrazione economica della migliore qualità possibile; infine l’obiettivo, proprio grazie all’immigrazione, di raddoppiare il numero dei posti letto gestibili nelle residenze per anziani, fino ad almeno mezzo milione o anche più. Ma sbaglio, o fra governo, maggioranza e opposizione di tutto si parla, meno che di questo?


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