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Curfew, com’è la serie tv che immagina un coprifuoco per i maschi

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Un coprifuoco per gli uomini ridurrebbe la violenza contro le donne e le ragazze?

Questa è la domanda che pone Curfew, thriller in sei episodi in streaming su Paramount+. La seria immagina un futuro dove, in seguito all’aumentare di episodi di stupro e omicidio di donne, un massiccio movimento d’opinione si mobiliti affinché nella città di Londra siano adottate misure straordinarie, come l’imposizione di cavigliere elettroniche che traccino i movimenti di tutti i maschi adulti, a partire dalla preadolescenza, e un rigido coprifuoco che li tenga chiusi in casa dalle 19 alle 7 del mattino.

La produttrice esecutiva Nathalie Peter-Contesse spiega la visione dei creatori: «Lo spettacolo cerca di spostare la responsabilità della sicurezza delle donne sugli uomini e sul governo».
«Come sarebbe se per una volta le donne non dovessero guardarsi le spalle? Se non dovessero assicurarsi di non essere in giro a tarda notte?»

Nella vita reale c’è un vero e proprio coprifuoco per le donne, perché se usciamo da sole dopo mezzanotte e ci succede qualcosa, la gente dice: «Cosa stava facendo?».
«È un problema che affligge la società e che non mostra alcun segno di essere risolto».

Da qualche settimana la serie è disponibile anche in Italia. I recensori di oltremanica e italiani sembrano apprezzare l’idea, ma l’esecuzione non convince e la prima stagione galleggia attorno alle tre stelle su cinque.


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