Alcune riflessioni utili sull’ Autonomia Differenziata sulla base dell’ esperienza della Sanità affidata alle Regioni riprese in questo articolo de La Voce info a cura di Vittorio Mapelli.
La fretta è cattiva consigliera, specialmente sotto le elezioni. Il disegno di legge del ministro Calderoli sull’autonomia differenziata è un’operazione colossale, capace di cambiare per sempre gli equilibri tra stato e regioni, tra cittadini del Nord e del Sud, ma non è stata preparata da nessuno studio o libro bianco, tanto che non si conoscono ancora in dettaglio le funzioni e la spesa storica dello stato da delegare, come riconosce la stessa legge di bilancio 2023 (art. 1 c. 793 L 197/22).
Un salto nel buio. Eppure, una riflessione sul passato potrebbe evitare di ripetere gli stessi errori e infilarsi in un vicolo cieco. La sanità, infatti, dal 1980 è stata il primo banco di prova del decentramento di funzioni statali alle regioni (legge 833/78) e poi del federalismo fiscale (legge 42/09). Se la storia è maestra di vita, la sanità allora dovrebbe insegnare qualcosa. Le lezioni che se ne possono trarre sono almeno tre e, forse, anche una quarta.
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