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Esporre i razzisti è una tradizione americana vecchia di un secolo [EN]

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Vice pubblica un commento che confronta le attività odierne di doxxing , cioè la pubblicazione di documentazione di azioni di persone che preferirebbero non fossero rivelate, con la pubblicazione iniziata nel 1922 da parte di un giornale di Chicago dei nominativi degli appartenenti al locale Ku Klux Klan.

l’articolo spiega che il confronto può non essere corretto, perché al tempo le attività del KKK erano legali, mentre alcune azioni documentate dagli hacker di oggi potrebbero essere completamente illegali, come l’assalto al Congresso USA del 6 gennaio 2021.

Le pubblicazioni di allora hanno avuto risvolti politici e personali piuttosto complessi, come potrebbero averli le pubblicazioni di oggi.

“I don’t think the situation is so parallel that exposing the names of the people who stormed the Capitol would have the same negative impact today,” he said, before adding that he personally supports identifying the Capitol stormers as a matter of principle… the tragedy last Wednesday is not just the sacking of the Capitol, but that some of the people who committed the crime can’t be shamed for their actions because their communities don’t view it as anything to be ashamed of.

 

Immagine da Store norske leksikon


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