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Eu Porn, il lato sexy dell’Europa – n.3

Eu Porn, il lato sexy dell’Europa – n.3

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A cura di @s1m0n4.

In questa terza puntata della newsletter de Il Foglio:

  • le iniziative UE per convincere i giovani europei ad andare a votare;
  • qualche spunto di riflessione sulle preferenze elettorali degli under-25, che disdegnano le due principali forze politiche al Parlamento UE, Ppe e S&D, ma che, in alcuni casi, hanno dimostrato di non essere progressisti;
  • a partire dal 2020 entrerà in funzione la procura europea e fra i possibili candidati a capo di questo organo spunta il nome di Laura Kövesi, figura di spicco nella lotta alla corruzione rumena;
  • all’occasione del 75esimo anniversario della liberazione di Anversa, si discute della recente scoperta, riportata dallo Herman Van Goethem, dell’esperimento nazista di cui si è resa complice la città e il suo sindaco (e poi assessore fino al 1978), Leo Delwaide;
  • all’ultimo vertice prima delle elezioni, che si terrà il 9 maggio a Sibiu, in Romania, la Commissione spera di giungere ad accordi sul superamento dell’unanimità per quanto riguarda le decisioni in politica estera

Nel 2015, nei panni di capo della Dna, la Direzione nazionale anticorruzione romena, Laura Codruța Kövesi riuscì a incriminare quattordici persone. Quattro ministri e dieci sindaci di città romene. L’Unione europea, che aveva lasciato entrare Bucarest nel 2007 a patto che risolvesse i suoi problemi di corruzione, fu entusiasta del lavoro della Kövesi. I romeni, che avevano a lungo sospettato di avere una classe politica corrotta, non furono sorpresi dal trovare un fondamento ai loro sospetti. E infine, alcuni politici, soprattutto quelli che speravano che la giovane procuratrice non fosse poi così scomoda, si infastidirono e iniziarono a pensare a come mandarla via.

Nel 2016, per volontà del presidente della Romania, Klaus Iohannis, la Kövesi viene rinominata a capo della Dna. Lo stesso anno vennero indagate 1.270 persone. I numeri piacevano sia a Bruxelles sia agli elettori romeni, un po’ meno alla classe politica che dopo la vittoria dei socialdemocratici di Liviu Dragnea alle elezioni parlamentari iniziò a fare di tutto per allontanarla.

Uscirono scandali sulla sua tesi di laurea, fu accusata di plagio, ricevette anche alcune minacce, fino a quando il ministro della Giustizia non chiese la sua destituzione. La Romania reagì in modo inaspettato, scese in piazza, chiedeva che a Laura Kövesi fosse restituito il posto che le era stato assegnato e riprendesse la sua lotta contro la corruzione.

Più i socialdemocratici di Dragnea destinavano alla procuratrice parole avvelenate, più i romeni organizzavano manifestazioni reggendo in una mano la bandiera europea e nell’altra le manette.


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