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Gli anti Expo innamorati del potere e quel neoliberismo che non esiste

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Su suggerimento di @HugoFiala

 

Secondo Carlo Lottieri dell’Istituto Bruno Leoni, le proteste a cui si assiste in questo periodo sono per certi versi paradossali: i manifestanti rigettano il capitalismo “selvaggio” quando il controllo di società ed economia è in gran parte in mano allo Stato.

Mai gli apparati pubblici sono stati tanto pervasivi (nelle società europee, per esempio, circa il cinquanta per cento della ricchezza è sottratta ai privati dal fisco), ma nonostante ciò la nostra società è contestata in quanto iper-liberista(…) L`Expo del 2015 è primariamente un grande affare di Stato: a base di commesse pubbliche e infrastrutture.

Ma non è altrettanto idealistico ed utopico credere che la soluzione sia “più mercato”, come se gli attuali rapporti di forza e le sacche di capitale accumulato non avessero già reso *obsoleta* l’ipotesi di un capitalismo liberale? Può esistere una formula ancora diversa, in cui ci sia meno Stato e meno mercato?

 

Immagine by Jonny White (G20 April 1st) [CC BY 2.0], via Wikimedia Commons


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