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I danni dei trattamenti medici alternativi

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Su suggerimento di @Ander Elessedil

La BBC riporta il caso di un bambino di quattro anni ricoverato al pronto soccorso dell’ospedale di Newham, a Est di Londra, per una severa ipercalcemia, un eccesso di calcio nel sangue. La causa è stata individuata in un avvelenamento da vitamina D, poiché i genitori del bambino stavano seguendo i consigli di un naturopata per “curare” il disturbo autistico di cui è affetto con una dozzina di integratori vitaminici e supplementi di dubbia se non nulla efficacia per il trattamento di qualsivoglia condizione o patologia.

Il bambino è stato ricoverato a seguito di una serie di preoccupanti sintomi, come aver perso 3 kg in 3 settimane, vomito e una sete inestinguibile. Solo dopo diversi giorni i genitori hanno ammesso il regime medico che stavano facendo seguire al figlio, permettendo ai medici di individuare la causa dei suoi problemi fisici nella vitamina D assunta in quantità eccessive.

Il dott. Abdul Moodambail, uno dei medici che hanno curato il bambino e che ne ha descritto il caso, afferma che è purtroppo molto comune che i genitori non siano trasparenti e aperti verso i medici riguardo ai trattamenti a cui sottopongono i figli, specialmente se si è in presenza di patologie croniche, debilitanti o mortali senza una terapia medica efficace a disposizione. La credenza diffusa che questi trattamenti siano sicuri, naturali e senza effetti collaterali porta a sottostimare le loro possibili conseguenze, rendendo anche più arduo il lavoro dei medici.

 

Immagine da Pixabay


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