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I lupi di Yellowstone

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A cura di @howling mad.

Yellowstone  è il primo parco naturale nazionale del mondo. E’ collocato tra Wyoming, Montana, Idaho. Venne fondato nel 1872 sotto la presidenza Grant. Lo scopo iniziale del parco era di preservare l’area da costruzione e sfruttamento e mantenerlo a beneficio della popolazione che avrebbe potuto visitarlo. In questo periodo la fauna non aveva nessuna protezione all’interno del parco e i visitatori erano liberi di cacciare qualunque cosa e in particolar modo i lupi che erano considerati predatori non desiderabili.

Nel 1926 l’ultimo branco di lupi viene abbattuto. Si rilevano sporadici avvistamenti di singoli individui. I cervi ringraziano.

Nel 1973 viene passata la Endangered Species Act (ESA) una legge che si propone di proteggere le specie animali e gli ecosistemi da cui dipendono a prescindere dal costo. La legge è amministrata da due enti federali la United States Fish and Wildlife Service (FWS) e la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA).

Dal 1982 cominciano a essere proposti da più parti progetti per reintrodurre i lupi e finalmente nel 1992 vengono stanziati i fondi per il progetto. Lo scopo è introdurre il lupo grigio nella Greater Yellowstone Area in modo che che la popolazione comprenda almeno dieci branchi che abbiano prodotto cucciolate per almeno tre anni consecutivi. Al progetto partecipano università come la UCLA, vari enti forestali anche Canadesi ed esperti come il Professor David Mech, Rolf Peterson e Doug Smith il biologo di Yellowstone a capo del progetto.

Nel Gennaio del 1995 vengono catturati tre branchi di lupi (gray wolf) per un totale di 14 esemplari. I lupi vengono trasportati su strada fino a Yellowstone e rilasciati in recinti di acclimatizzazione per esami, test e collarizzazione.

Nel Gennaio dell’anno successivo (1996) vengono rilasciati altri quattro branchi (17 lupi) con le stesse modalità. Da quel momento in poi i lupi vengono seguiti dal parco e da molte altre associazioni e gruppi di ricerca. L’osservazione va avanti da allora.

“When you’re out here, it’s like a huge soap opera. It’s watching a society, not individuals. It’s how they interact within the pack, and between packs. A lot of wolves still have druid bloodline, so we say, they’ll always be here in one way shape or form,” said Lyman.

Il branco più famoso di Yellowstone è il branco dei Druids (da Druids Peak). La storia dei Druids è una saga che viene raccontata in più di un documentario (In the Valley of the Wolves, Raise of the Black Wolf i più famosi del National Geographic) ed ha fatto breccia tra gli appassionati che ne parlano ancora oggi (il branco originale ha concluso il suo regno più o meno nel 2010).

Druids Pack è uno dei gruppi originali del 1996. Inizialmente il branco si dirige diritto verso il montana, fuori dai confini del parco, probabilmente con l’intenzione di tornare in Canada. Appena fuori dal parco il capobranco viene ucciso da un cacciatore, le femmine e i cuccioli fanno un rapido dietro-front e si assestano all’interno dei confini del parco. Sulla via del ritorno incontrano #21 un maschio che si comporta amichevolmente e viene accettato rapidamente come capofamiglia: abilissimo nel dirigere i compagni nella caccia, uscito sempre vincitore nelle risse, mai aggressivo, padre premuroso e si dice che spesso mangiasse dopo il branco (in barba ai vari miti sulla gerarchia lupesca).

Il pubblico e i naturalisti trovano nei Druids i loro beniamini, vere e proprie celebrità le cui gesta diventano leggendarie. Oltre a #21, fra i più famosi troviamo #302M  detto Casanova, un solitario, atipico, refrattario alla leadership e più interessato alla seduzione, e #42, detta Cinderella per la sua ascesa da sottomessa a capobranco in una notte: con l’aiuto di almeno altri due lupi uccide la femmina alfa sua sorella, molto violenta con lei, e diventa la nuova alpha al fianco di #21. Unisce la sua cucciolata a quella della sorella e quell’anno sopravvivono 20 cuccioli: l’anno successivo i Druidi con 37 individui diventano il più grande branco mai conosciuto.

Yellowstone attualmente mantiene i suoi lupi intorno ai 100 esemplari divisi in una decina di branchi– si considera che sia la capienza massima del parco. I lupi che vivono all’interno del parco vivono in media cinque anni. All’esterno del parco circa due anni e mezzo. La causa principale di morte degli animali del parco sono al 77% naturali mentre al di fuori del parco sono al 77% umane.

Dopo oltre dieci anni di osservazioni i biologi cominciarono a tirare le somme: il fenomeno più eclatante di cui si parla è l’effetto a cascata che i lupi (e i grandi carnivori in generale) hanno avuto non solo sulle altre specie ma anche sulla geografia del territorio (nonché l’economia della regione). qui e qui. Segnalato anche su hookii: qui.

I lupi sono oggetto dei più disparati studi ma i maggiori focus sono sulla relazione preda/predatore, la genetica, il comportamento. Il progetto ha inoltre il primato di longevità con oltre vent’anni di osservazioni rispetto ad una media di tre anni. Qui un’intervista al capo del progetto.

Attualmente il problema più grande per il lupo grigio è che viene periodicamente tolto dalla lista delle specie a rischio. Sebbene questo possa sembrare logico – 100 esemplari nel parco e un totale di 500 esemplari nel greater yellowstone ecosystem – una volta tolti dalla lista i lupi sono alla mercé dei singoli stati che stanno reintroducendo la caccia (a stagione e a vista) isolando i parchi laddove sarebbe consigliabile invece ci fossero aree interconnesse (corridoi) in modo che il bagaglio genetico non si impoverisca fino ad esaurirsi. Il dibattito è ancora in corso a livello nazionale qui e qui.

Immagine by Doug Smith [Public domain], via Wikimedia Commons


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