Su suggerimento di @Ander Elessedil
Una breve inchiesta di Federica Angeli, pubblicata su Repubblica, sul proliferare di negozi di alimentari gestiti da bengalesi a Roma.
“Funziona così – racconta Deepak – arriviamo in Italia e per un po’ facciamo gli ambulanti in strada. Poi i connazionali dei primi flussi migratori venuti qui da anni e che sono diventati ricchi con le attività degli Internet Point (metà anni ’90) ti prestano i soldi, ti aiutano ad avviare un’attività in cui fai da prestanome, e fai una vita da schiavo. Perché oltre all’affitto e le spese per l’attività c’è una sorta di tassa da pagare insieme alla rateizzazione del prestito iniziale per l’avvio del minimarket. Ma se ci sai fare con le vendite (mentre siamo lì non fa scontrini ad almeno 20 clienti, ndr) ti fai strada da solo e prenderai poi a tua volta connazionali sotto di te”.
Immagine di Ellif via Wikimedia Commons, CC BY 3.0
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