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Il buon tedesco

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Nell’ultima fase della Seconda Guerra Mondiale, centinaia, o forse migliaia di militari tedeschi, mandati in Nord Italia a combattere gli Alleati e i Partigiani, disertarono per passare al nemico. In un nuovo libro, Carlo Greppi parla di questa storia, a partire dalla vicenda più nota, quella di Rudolf Jacobs, un ufficiale di Marina di Brema mandato a supervisionare le fortificazioni del Golfo della Spezia. Dopo aver lentamente maturato la propria ostilità al regime, Jacobs si unì alla Brigata Garibaldi, e dopo aver fornito un prezioso contributo di intelligence, morì in combattimento in un assalto a una caserma di Brigate Nere. In zona, del resto, circolano molte altre storie su soldati tedeschi che scelsero di fare scelte simili, anche se ognuno con esiti diversi: si va dal sottufficiale che, dopo aver cominciato una relazione con una donna locale, fornisce ai partigiani la mappa delle mine installate nel Golfo e lavora lui stesso per disinnescarle, al disertore che viene tradito, e fatto fucilare, da un altro disertore tedesco che però fa il doppio gioco.
Intervistato da Enrica Bricchetto dell’Istituto Storico della Resistenza in Piemonte, Greppi parla di come ha affrontato la ricerca.

Tante storie individuali, unite però, come cantava una versione tedesca di Bella ciao, dal grido “Mai più fascismo, mai più guerra”.

L’immagine in evidenza, su licenza Creative Commons, è tratta da Wikimedia.


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