Su suggerimento di @No more genes in a free world.
Agli scienziati nazisti il codice genetico del popolo Rom piaceva, non tutti erano destinati allo sterminio (anche se comunque furono uccise circa 500.000 persone): una ricerca etnografica portata avanti dalle autorità naziste, decise chi poteva essere condannato e chi no. Gli scienziati nazisti, infatti, pensavano che il popolo zingaro, in quanto ariano, possedessero lo stesso pacchetto di geni dei tedeschi delle origini.
A contaminarlo, un gene: il Wandergen (“gene del nomadismo”) insito, anche questo, negli “zingari”. Questo “istinto genetico” li aveva portati, nei secoli, a confondersi con i non ariani, facendo degenerare progressivamente la “sacra” purezza. Le mescolanze avvenute durante il secolare nomadismo dall’India, avevano perso i caratteri originali della razza, deviandola irrimediabilmente. Gli “incroci indesiderabili” andavano eliminati o lasciati “esaurire”: la sterilizzazione per tutti gli Zigeuner sopra i 12 anni fu una delle conseguenti misure raccomandate – e in parte effettivamente eseguite.”
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