un sito di notizie, fatto dai commentatori

Il fascino dello stabilimento balneare

0 commenti

A cura di @GiMa.

Su Rivista Studio Francesco Longo intraprende un viaggio nel tempo e nei ricordi d’infanzia negli stabilimenti balneari, ritrovo e meta di intere generazioni di italiani

Come tutti i luoghi paradisiaci, lo stabilimento balneare promette la sospensione del tempo. Nulla potrà turbare la pace, ogni istante si ripeterà identico a se stesso nelle estati successive: quest’illusione sprigiona l’incanto assoluto. Le attività sportive intramontabili, i chioschi di legno e paglia, le vecchie biciclette, e soprattutto i riti sacri della giornata. Da quando, duemila anni fa, i corpi si godevano il ristoro nelle terme – gli stabilimenti sono l’ultima incarnazione degli impianti termali – il riposo fisico ha bisogno di luoghi in grado di accudire anche lo spirito. Da allora a oggi non è cambiato poi molto. Gli stabilimenti come li conosciamo oggi sono annunciati dalle strutture delle città balneari settecentesche, con pudichi accessi per immergersi direttamente in mare, ma esplodono nell’Ottocento, nell’epoca in cui le grandi città organizzano il tempo libero dei cittadini e in la ricerca del benessere e dello svago dà forma a luoghi deputati all’intrattenimento urbano: ruote panoramiche e luna park sono simboli delle prime metropoli.

Immagine da Wikimedia.


Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.