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Il manuale del falsario

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Su suggerimento di @NS3.

Da Culturweb un interessante estratto dal libro Il Manuale del falsario“ di Eric Hebborn sull’arte del plagio diviso in due parti: una prima che si focalizza sulla pittura e una seconda sulle firme.

Anni addietro mi recai presso la nota ditta P.D. Colnaghi & Co. in Old Band Street, a Londra, per definire un certo affare, ed ebbi il piacere di dare una scorsa alle opere che la Colnaghi aveva in casa in quel momento (bisogna cogliere ogni occasio­ne per studiare opere antiche autentiche).
Fra i disegni di pregio che mi mostrarono ve n’erano due attribuiti a Claude Lorraìn (1600-1682): una scena ambientata in un porto, con edifici classici, eseguita a gessetti, e uno studio di bovini. Il primo, che era il più grande e più importante, costava novemila sterline (oggigiorno il suo prezzo avrebbe uno zero in più), mentre lo studio di bovini costava un decimo di quella cifra. Dato che avevo guadagnato del denaro tramite la Colnaghi, pensai di spenderne una parte acquistando questo secondo disegno da studiare a casa. Qualche mese dopo, gli affari mi riportarono alla galleria e chiesi notizie del disegno grande di Claude Lorrain. «Bah», disse il direttore con aria di sdegno, «si è scoperto che era un falso! ».
Era stato venduto a un importante museo americano, ma quando lo avevano tolto dalla sua vecchia montatura, avevano scoperto che il foglio non era seicentesco, bensì ottocentesco. La Colnaghi si era vista restituire il disegno e aveva dovuto rimborsare il denaro all’acquirente.
Questa vicenda mi fece riflettere. Mi domandai chi avrebbe potuto eseguire un disegno simile nell’Ottocento.

Immagine da Wikipedia.


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