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Il medioevo digitale: cosa rimane dell’utopia orizzontale della Rete?

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

Su Il Tascabile, la recensione di Valerio Mattioli di Age Of, l’ultimo album di uno dei principali esponenti del genere vaporwave, Daniel Lopatin, la cui arte rifletterebbe la convinzione che la nostra epoca sia per molti aspetti assimilabile a quella medievale – non a caso la confezione presenta caratteri stilisticamente “futur-gotici”, curati dal graphic designer David Rudnick, artista che si ispira al gruppo olandese di speculative design Metahaven. Nel pezzo l’autore presenta anche un altro esponente di questo genere, James Ferraro, amico di Lopatin e autore dell’album intitolato Four Pieces for Mirai. Age Of sarebbe nato in seguito a una serie di conversazioni tra lo stesso Lopatin e James Ferraro.

[…] Lo stesso alfabeto lo ritroviamo non a caso nella confezione di Age Of curata dal graphic designer David Rudnick, che di Metahaven può essere considerato uno dei principali eredi e continuatori, e che tanto peso ha avuto nel diffondere gli stilemi futur-gotici ben al di fuori della ristretta cerchia degli studiosi di design. Un’ipotesi suggestiva, è a questo punto che il gotico sia il linguaggio naturale dell’evo in cui tutto è connesso e tutto rimanda a qualcos’altro: se, sulla scorta di Frances Yates, le antiche cattedrali gotiche vanno lette come un esercizio di arte mnemonica (e cos’è internet se non “arte mnemonica” essa stessa?) e se, per riprendere Jacques Le Goff, il medioevo era a sua volta il tempo “delle citazioni, dei passi scelti, dei digesti” non verificabili (post-verità?), del “libro che soccombe sotto l’esegesi” (i commenti sui social?), della “confusione temporale [che] unisce passato, avvenire e futuro” (il castellsiano “tempo acrono” della Rete?), della cultura antiscientifica, del sentito dire, delle cospirazioni diaboliche e delle teorie di seconda mano, insomma, se il medioevo era tutto questo, allora viene fin troppo facile ipotizzare discendenze tanto storicamente discutibili quanto emotivamente illuminanti.

Immagine: Mattana


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