Su Mutuodiscorso (fino al 5 dicembre 2020) si riporta un estratto del libro Il Pallone è tondo di Alessandro Leogrande e altri autori.
Il calcio che analizziamo in questo libro è quello che negli ultimi dieci, quindici anni si è eretto a sistema, palesando strapotere delle grandi squadre, onnipotenza dei diritti televisivi, doping, evoluzione del gioco tattico a scapito della briosità, violenza razzismo antisemitismo sugli spalti. Oggigiorno il calcio è un sistema chiuso, con le sue regole, i suoi diktat, i suoi divieti, le sue menzogne, la sua ideologia. È un sistema le cui parti si tengono insieme per osmosi, per reciproca necessità, per alleanze improbabili. È un sistema che ha fatto dei mediatori che stabiliscono i rapporti tra i suoi sottoinsiemi i signorotti che promulgano le regole del gioco ed estromettono chi non vi sottostà. Questo sistema dorato ma dai piedi d’argilla, fondato su una bolla economica, mediatica, politica, morale… è il regime del pallone, una prigione in cui sono rinchiusi i suoi principali attori: i giocatori, i presidenti, i giornalisti, i tifosi. Ma poiché il calcio (come realtà e come eterna metafora) si estende a tutta la società, impregnando il suo immaginario, scandendo i suoi tempi, in un rovesciamento in cui il gioco (preso maledettamente sul serio) spesso si sostituisce al Tutto, nella prigione ci siamo finiti tutti. Il calcio è uno sport totale, che estende i suoi precetti al di fuori del proprio perimetro.
L’autore, scomparso nel 2017, ha tenuto anche un podcast su Radio3 nel quale viene ampliato il ragionamento e vengono spiegati certi meccanismi opachi della fascinazione del calcio.
Immagine da Pixabay
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.