Breve ma intenso, il trend del pandoro artigianale come vetta a cinque punte del lievitista ha già fatto il proprio corso. Troppo difficile, troppo costoso, riesce a pochi.
Rossella Neri su Dissapore ci parla del pandoro artigianale e delle difficoltà che incontra nell’affermarsi.
Nato immediatamente post covid, il pandoro artigianale ha portato un po’ di movimento nel mercato della panettone artigianale, aggiungendo quell’hipsterismo dato da una preparazione ancora più virtuosa per il pasticcere e quella sensazione, in chi lo consumava, di stare facendo qualcosa riservato a pochi.
I problemi più rilevanti, inaspettatamente, sembra siano lato produzione
Innanzi tutto il burro, che da decreto ministeriale del 22 luglio 2005 deve costituire almeno il 20% del peso totale (per il panettone ci si ferma al 16%), ma nelle versioni artigianali si arriva a percentuali maggiori, a volte anche in un rapporto di 1:1 con la farina.
In secondo luogo anche eventuali degustatori avrebbero le loro difficoltà
Le uniche cose valutabili sono la struttura e il profumo.
In ultimo non bisogna sottovalutare il costo di produzione
La vaniglia che all’inizio degli anni duemila costava 20 dollari al kg sul mercato professionale è passata a 600 dollari al kg… Molto peggio va con il burro, il cui prezzo è in costante crescita da anni ma che rispetto al 2023 ha riportato aumenti del 40% circa
E la mandria in stalla, veronesi esclusi 😁, cosa ne pensa? È pronta al doppio investimento per panettone e Pandoro artigianali?
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