Il lago di Como è diventato una delle mete preferite del turismo nazionale e internazionale e hotel di lusso, piscine e altre infrastrutture stanno ridisegnando le sue sponde, come racconta Luigi Mastrodonato per Internazionale.
Tutto sta succedendo in un territorio molto fragile dal punto di vista idrogeologico e che non riesce a far fronte all’enorme flusso turistico in termini di servizi. A pagarne le conseguenze più di tutti è la popolazione locale.
Si narra che tutto iniziò con George Clooney:
Chi vive sul lago di Como dice che è cominciato tutto con George Clooney. Nel 2002 l’attore statunitense ha comprato villa Oleandra, a Laglio. Negli anni successivi sono arrivate altre celebrità, varie produzioni cinematografiche hanno scelto Como per le loro riprese, si sono moltiplicati i reportage di viaggio e i social network hanno fatto da megafono alle immagini da cartolina del lago. Che nel frattempo si è progressivamente trasformato in un brand internazionale, Como lake. Come sottolinea la regione Lombardia, nel 2023 il lago ha registrato 4,8 milioni di pernottamenti, con un tasso del 100 per cento di strutture piene. Nel 2019 erano stati un milione in meno. Tra il 2016 e il 2023 il numero di lavoratori nel settore del turismo è aumentato del 46,6 per cento. E nel 2024 si prospettano nuovi record.
Il consumo di suolo porterebbe anche conseguenze pesanti sul territorio:
Sul lago di Como l’overtourism, cioè l’eccesso di turismo, non è solo un problema di sovraffollamento e collasso dei servizi. Il territorio è tormentato da alluvioni, causate in parte dai cambiamenti climatici, con precipitazioni sempre più abbondanti concentrate nel tempo; e in parte dal consumo di suolo.
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