Nei racconti della stampa, c’è una grande potenza che viene citata di rado: l’India, “oggetto misterioso della geopolitica”. Un articolo di Ottimisti e Razionali riassume le contraddizioni e le opportunità della sua politica estera in questo momento.

L’India, storicamente il principale esponento del Movimento dei Paesi non Allineati, sta cercando di tenere una posizione di terzietà, bilanciando varie esigenze. Si è astenuta dalla condanna dell’aggressione russa all’Ucraina, e mantiene stretti rapporti con Mosca: i due paesi sono parte del BRICS, e l’India importa attualmente molta tecnologia militare dalla Russia. D’altra parte, Nuova Delhi è storicamente sospettosa di Pechino, e anche per questo motivo mantiene un dialogo privilegiato con gli USA, il Giappone e l’Australia (il cosiddetto Quad). Modi sta provando a tenere vantaggi da entrambi i lati, comprando petrolio economico dalla Russia, senza rinunciare ai rapporti con l’Occidente: deve però tenere conto di una situazione interna difficile, fra spirale inflazionistica e siccità, che l’ha indotto, per esempio, a decretare il blocco delle esportazioni del grano. Le scelte dell’India, che presto sarà il paese più popoloso al mondo, sono destinate ad avere sempre più ripercussioni sul resto del mondo.