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Intellettuali, potere e patria

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Di Fujiko Mine

Il Tascabile, come lettura estiva, propone (link alternativo) una collettanea sul tema “intellettuali, patria e potere”, non necessariamente in senso strettamente attuale. Gli interventi sono di:

Giorgio Fontana:

Da un lato la figura dell’intellettuale è stata preda del vigoroso anti-intellettualismo e anti-razionalismo di quest’epoca; dall’altro si è autodistrutta relegandosi nel disprezzo per “il popolo”, o nell’oscurità linguistica, o diventando serva del potere — un potere di volta in volta diverso ma dal volto sempre uguale: cinico, laido, indifferente.

Elisa Cuter:

“SALVINI – È lui il sex symbol dell’estate. Lo dicono uomini e donne” ci informano i rotocalchi, mentre l’afa sembra offrire un buon pretesto al ministro leghista per un tuffo nella piscina di un’azienda confiscata alla mafia nel senese. Acclamato e desiderato, questo corpo non proprio in forma ha, nella sua esibita naturalezza, qualcosa di meticolosamente costruito.

Corrado Melluso:

Patria 1967-77 di Enrico Deaglio, pubblicato da Feltrinelli alla fine dello scorso anno, è il secondo volume e prequel del Patria 1978-2010 pubblicato dal Saggiatore. Nel suo insieme è un’opera monumentale di oltre 2000 pagine che racconta l’Italia contemporanea.

Immagine: Pexels


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