A cura di @Anonima.
Umberto De Giovannangeli spiega su Ytali il ruolo delle start-up israeliane, in particolare a Tel Aviv, nella geopolitica di Netanyahu.
Oltre il tradizionale orizzonte difensivo. Il mondo come campo di conquista, la tecnologia come carta vincente. E poi: mani libere. Per attaccare sul campo o per stringere alleanze variabili. Mani libere per abbinare la “diplomazia della forza” con quella, per certi aspetti più pervasiva e globalizzata, delle startup. Mani libere per operare su un doppio piano: quello più strettamente ideologico, rafforzando l’internazionale “sovranista” che va dall’Ungheria di Orbán al Brasile di Bolsonaro, e, non meno importante, praticando la politica del “doppio forno”: quello americano e quello, oggi il più attivo sul mercato mediorientale, russo.
Immagine da Wikimedia.
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