Un video di Kurzgesagt sulle prospettive demografiche della Corea del Sud, di cui dirige un quadro a tinte molto fosche:
South Korea is heading toward a demographic collapse unlike anything the world has seen before. With the lowest fertility rate ever recorded and a rapidly aging population, the country faces a future of economic decline, shrinking cities, cultural erosion, and a vanishing workforce.
La Corea del Sud ha raggiunto nel 2023 un tasso di fertilità di 0,72 figli per donna: anche se PIL e popolazione non hanno ancora cominciato a diminuire, nell’arco di pochi decenni il fenomeno avrà effetti devastanti sulla società locale. Le proiezioni mostrano che verso il 2060, quando ci saranno 16 milioni di Sudcoreani in meno rispetto a oggi, metà di loro avrà almeno 65 anni. In questo scenario, anche se la popolazione produttiva sarà costretta a una grande pressione fiscale per mantenere gli anziani, molti di loro saranno comunque costretti a continuare a lavorare o a vivere in povertà. Con una demografia più anziana ci saranno meno innovazione, sviluppo tecnologico e investimenti. Nel frattempo molte infrastrutture dovranno essere riscalate per una minore utenza, o addirittura abbandonate, e gli insediamenti più periferici potrebbero restare senza abitanti. In una società di figli unici molte persone saranno più sole e non potranno contare su una rete famigliare di sostegno, e gli stessi giovani avranno problemi a socializzare in una società in cui saranno una sparuta minoranza: molti di loro potrebbero essere costretti a emigrare, peggiorando la situazione. Anche la difesa del paese dalla Corea del Nord sarà complicata. Anche se il trend cambiasse (e nel 2024 le nascite sono leggermente aumentate), il carattere cumulativo di questi fenomeni significa che i prossimi decenni saranno comunque molto difficili.
La Corea del Sud è un caso estremo, dovuto a una società dominata da una cultura di ultracompetitività e superlavoro, dove i salari sono relativo bassi, il costo della vita alto, il lavoro domestico è poco distribuito all’interno della famiglia, e fare figli significa spendere molto per l’educazione con poco sostegno statale. La maggioranza dei paesi occidentali si trova però in una situazione simile: un paese con un tasso di fertilità dell’1,2 come l’Italia potrebbe comunque vedere la propria popolazione crollare dell’87% nell’arco di quattro generazioni.
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