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La Demografia italiana, tra invecchiamento della popolazione e immigrazione

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Su suggerimento e a cura di @Yoghi

Il 2015 è stato l’Annus Horribilis della demografia italiana, con un saldo complessivo in negativo tra nascite e morti per un totale di 130.000 unità: questa, in estrema sintesi la fotografia riportata dal recente bilancio demografico redatto come ogni anno dall’Istat.

Scomponendo i dati tra popolazione straniera e “nativa italiana” si nota come complessivamente il crollo della popolazione italiana sia stato temperato dall’aumento della popolazione straniera residente. Contemporaneamente continuano a calare i nuovi nati, scesi sotto la soglia del mezzo milione nonostante l’apporto positivo dei nuovi nati di nazionalità straniera: il 14,8 % del totale

I saldi con l’estero restano positivi: 243.000 migranti sono arrivati in Italia nel 2015 (in forte calo rispetto agli anni precedenti, nonostante la presenza dell’argomento sui media possa far pensare diversamente).  Al netto di 41.000 stranieri residenti che hanno lasciato l’Italia, il bilancio demografico resta in positivo per circa 202.000 unità. Contemporaneamente 100.000 italiani si sono trasferiti  all’estero, mentre 178.000 stranieri residenti hanno acquisito la nazionalità italiana.

Il calo della popolazione è generalizzato in tutto il paese ma il Centro-Nord si conferma l’area geografica demograficamente più attiva e punto di arrivo dei flussi migratori tanto dall’estero quanto quelli interni. Osservando i tassi di accrescimento naturale della popolazione scomposti per regione si può notare come la sola provincia di Bolzano sia in attivo mentre il calo della natalità sia diffuso su tutto il territorio nazionale. Il confronto con gli altri paesi europei e con i dati statistici degli anni passati fa ritenere che molto di questa crisi della natalità sia dovuta alla crisi economica. Il successo della provincia di Bolzano (notoriamente generosa nell’assistenza ai propri cittadini) nel contrastare il calo demografico fa pensare che politiche attive di sostegno al reddito e/o all’occupazione potrebbero fare molto per risolvere la crisi demografica della società italiana.

Il rapporto Istat si chiude con una nota sui decessi: l’aumento del numero dei “grandi anziani” (+ di 85 anni) sul totale della popolazione rende quest’ultima esposta a forti aumenti del numero dei decessi nei prossimi anni. E’ quindi probabile un ulteriore inasprirsi del tasso negativo di crescita della popolazione italiana, destinata quasi inevitabilmente a tradursi in mancata crescita economica.

Di seguito la piramide demografica 2005-2015, tratta dal rapporto Istat. Altri grafici e dettagli al pdf del rapporto stesso.

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Immagine da pixabay.

 

 


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