Su suggerimento di @pakokanellos.
Un articolo dell’Ispi che racconta una parte poco nota dei combattenti dell’Isis: quelli che provengono dalla Cina, o meglio, dalla regione autonoma dello Xinjiang. Sono gli uiguri del Turkestan Orientale, che si raggiungono lo Stato Islamico sulla spinta di motivazioni “autoctone”: la pressione del governo di Pechino sulla popolazione musulmana.
Se il loro afflusso in Iraq e Siria passa inosservato inserendosi in un contesto generale di mujahedin provenienti dai quattro angoli della Terra, è in Turchia che la loro presenza si fa sentire di più, specialmente nelle province di Konya, Kayseri e Bursa. Qui, infatti, i vari partiti hanno inserito la questione uigura in cima alla lista del dibattito politico. L’ AKP (“Partito Giustizia e Sviluppo”) si è mostrato scaltro nel volgere a proprio favore il tema dell’immigrazione uigura, utilizzandolo per alimentare la sua dialettica nazionalista. Eppure alcuni membri del partito vedono nella questione uigura un’opportunità per rafforzare le relazioni con la Cina.
Immagine da Wikimedia Commons (sotto-divisione della regione dello Xinjiang)
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