Come dice Sofia Ventura, “Se Meloni diventerà ciò che non è mai stata vedremo. Ma fingere oggi che sia ciò che ancora non ha dimostrato di essere è solo servo encomio”, citando un articolo di Peppino Calderisi su Linkiesta, per il quale
“Per anni la presidente di Fratelli d’Italia ha criticato le istituzioni europee e ora che sta per vincere le elezioni si accorge improvvisamente che occorrono regole federali per risolvere velocemente i problemi. Cioè più Europa, ma non ha l’onestà di riconoscere che è esattamente l’opposto di quanto ha finora sostenuto.
Sull’Europa, Giorgia Meloni esercita abilmente l’arte disonesta della dissimulazione. Nella sua narrazione, la fondatezza delle critiche che lei ha sempre rivolto all’Ue si basano sulla presunta incapacità di Bruxelles di decidere. L’ultimo esempio sarebbe quello del price cap sul gas. Ma le cose non stanno così, bensì esattamente al contrario.”
“Non solo entrambi i governi hanno messo in atto misure politiche e legislative molto simili, a volte identiche, per raggiungere i loro obiettivi, ma hanno anche utilizzato strategie accuratamente predisposte per ingannare deliberatamente le istituzioni dell’UE e rendere inefficaci i meccanismi europei dello Stato di diritto. Sia il governo ungherese che quello polacco utilizzano strumenti legali e costituzionali per raggiungere i loro obiettivi. Mentre le varie misure governative intraprese hanno una parvenza di legalità, esse consentono ai governi di mantenere ed esercitare arbitrariamente il potere, minando così lo Stato di diritto.”
Il primo passo della strategia della Meloni potrebbe essere la riforma presidenziale, per spingere Mattarella alle dimissioni .
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