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La riforma delle banche di Credito Cooperativo

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Su suggerimento e a cura di @cocomeraio

Dopo le banche popolari governo e parlamento si apprestano a riformare le Banche di Credito Cooperativo (BCC), gli istituti a mutualità prevalente eredi delle Casse Rurali e Artigiane. Una riforma che molti auspicavano, data la conservazione e l’assenza di innovazione che ormai caratterizza questo settore.
Federcasse (l’associazione che riuniva le BCC) aveva preparato una proposta di autoriforma che il governo ha modificato facendo arrabbiare Federcasse e Confocooperative, perché si indebolisce la coerenza cooperativa. In particolare nel mirino è la possibilità di una banca di credito cooperativo di trasformarsi in SPA con il pagamento all’erario del 20% delle riserve indivisibili.
Viste le resistenze al cambiamento di quel mondo può essere opportuno che il governo non abbia fatto un mero copia e incolla della proposta di Federcasse ma il FQ e Lettera43 insinuano che una delle principale beneficiarie di quella modifica sarà una banca vicina alle famiglie Renzi e Lotti.

 

Immagine di Carlos ZGZ via Flickr, CC BY 2.0


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