A cura di @unit (modificato).
Internazionale ci propone la traduzione di un articolo di Paul Preciado, apparso su Libération, sul riconoscimento dei diritti trans e intersessuali (cioè di persone che per variazioni fisiche alla nascita non risultano immediatamente assegnabili a uno solo dei due sessi) e la relativa accettazione di identità sessuali che non rispettano una rigida norma binaria maschio/femmina. Questi sviluppi legislativi e culturali sono visti da Preciado come una seconda rivoluzione sessuale.
La differenza genitale maschile-femminile è in realtà un’estetica (un insieme di forme giudicate in base a una scala di valori) arbitraria e storicamente sopravvalutata, secondo la quale l’essere umano ha solo due possibilità: pene penetrante o vagina penetrata. Siamo sottoposti a un kitsch pornoscientifico, ovvero alla standardizzazione della forma del corpo umano secondo criteri d’estetica genitale eterocentrati.
Il regime binario sesso-genere sta al corpo umano come la mappa al territorio: è un quadro politico che definisce organi, funzioni e usi. Un quadro cognitivo che stabilisce le frontiere di separazione tra il normale e il patologico.
Immagine da Wikimedia.
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