Su suggerimento di @matyt
Nel 1967, il primo ministro inglese Harold Wilson, dichiarò che la svalutazione non avrebbe diminuito i “pound in your pocket”.
Il ministro dell’economia Norman Lamont ha ammesso di essere stato sentito “cantare nel bagno” dopo la rottura del legame tra sterlina e marco tedesco nel 1992, facendo crollare la valuta inglese
Se dovessimo basarci sulla storia, le rassicurazioni di Boris Johnson sulla sovrastima delle conseguenze negative della Brexit si mostreranno eccessivamente ottimistiche.
Un articolo su Bloomberg traccia possibili scenari macroeconomici successivi alla Brexit, e propone una interessante visione per cui il crollo della sterlina rappresenta l’esemplificazione della diminuzione progressiva dell’importanza internazione del Regno Unito.
post del 05 luglio
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