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L’arte meravigliosa e terribile di Michael Jackson

L’arte meravigliosa e terribile di Michael Jackson

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

A 10 anni anni dalla morte del Re del Pop, Internazionale propone la recensione a firma di Daniele Cassandro del libro intitolato Su Michael Jackson, scritto dal premio Pulitzer Margo Jefferson e pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 2006.

[…] L’aspetto più importante della mostruosità di tutta questa storia però non riguarda Michael Jackson ma tira in ballo noi, il suo pubblico e i suoi fan. “Cosa ci aspettiamo noi da una star bambina?”, chiede a un certo punto Margo Jefferson, toccando il cuore della questione. La star bambina e il fenomeno da baraccone, il mostro da circo, sono la stessa cosa, muovono corde simili nel pubblico. Le star bambine devono saper mettere in scena le fantasie degli adulti e, nota Jefferson, per farlo devono lavorare molte ore, come gli adulti. “Nulla affascina i grandi come vedere dei bambini che li imitano: i bambini trasformano i nostri bisogni e le nostre abitudini in intrattenimento”.

Ovviamente il pubblico adulto sessualizza e oggettifica il performer bambino. Michael Jackson sentiva di avere un forte legame con Shirley Temple, la piccola diva di tanti film per famiglie degli anni trenta e quaranta. “Entrambi sono entrati nello show business grazie al loro precocissimo sex appeal”, scrive Jefferson e le hit dei Jackson Five hanno trasformato Michael Jackson in un sex symbol prima dei dieci anni. Anzi, in un “sex toy”, un giocattolo sessuale. Margo Jefferson colpisce in pieno il bersaglio quando spiega che “quando si tratta di ruoli sessuali, le star bambine giocano sempre una doppia partita”: sono allo stesso tempo il maschio, il procacciatore di cibo, il perno finanziario della famiglia, ma anche la femmina, l’oggetto del desiderio che deve rimanere eternamente giovane e affascinante.

 

 

 


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