Federico Baccini su EuNews da notizia che la Commissione Europea, insieme con altri finanziatori, ha approvato il finanziamento dei progetti di sviluppo della start up italiana Energy Dome per la costruzione di impianti che usano il ciclo di raffreddamento/riscaldamento della CO2 per accumulare energia.
Secondo quanto riferisce Wired
ci tiene a dire Spadacini -. Il punto di forza principale del nostro prodotto è che si tratta di un processo completamente nuovo, ma che utilizza componenti disponibili sul mercato”.
Questo si traduce in un significativo risparmio di costi poiché l’azienda può sfruttare la catena di approvvigionamento già esistente, acquistando i componenti necessari come compressori e scambiatori di calore senza dover investire ingenti somme in nuove fabbriche. Inoltre, la tecnologia di Energy Dome non dipende da materiali o ambienti specifici come per le batterie a litio, evitando così la vulnerabilità legata a paesi geopoliticamente instabili che potrebbero cambiare le loro politiche da un giorno all’altro.
Su Economy Up una sommaria spiegazione della tecnica impiegata.
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