A cura di @Non ne ho (modificato).
È uscito in questi giorni il film Sono tornato, rifacimento del film tedesco Lui è tornato (Er ist wieder da) ma con protagonista Benito Mussolini al posto di Adolf Hitler. Le recensioni sono variegate, ma mostrano le particolarità della versione italiana. Ne parla Rolling Stone:
Sono tornato è uno schiaffo alle nostre facce da culo. Perché in Germania quando la troupe girava, rischiava spesso la pelle: tanti aggredivano quell’Hitler che rimetteva piedi in terra tedesca, molti non sopportavano neanche la sua vista. Da noi fuori i cellulari per video e selfie, risate e abbracci. Noi con Benito Mussolini, il fascismo, le leggi razziali (unico tabù del film) non abbiamo fatto i conti. Ci abbiamo fatto pace. Che è ben diverso. E allora chi è davvero fascista? Chi prova a raccontarci o chi, invece, ha paura di guardarsi allo specchio? Chi mette la locandina a testa in giù o chi ha il coraggio di ammettere che se troviamo simpatico quel guitto sullo schermo il problema è nostro?
Critica è anche Internazionale:
Si poteva fare a meno del film Sono tornato, con la regia di Luca Miniero e scritto con Nicola Guaglianone: uno dei primi problemi è che parte da un’idea fin troppo semplice.
Mentre Wired trae alcune considerazioni generali sulla società italiana:
Che alla fine il film racconti le tendenze reali dell’Italia ma anche la maniera in cui queste sono sia osteggiate da una certa parte sia non considerate da altre lo si vede sui titoli di coda in cui il duce con una macchina d’epoca si muove per il centro di Roma passando accanto a molti turisti divertiti dalla mascherata, alcuni extracomunitari stranamente contenti, molti curiosi che fotografano, qualche entusiasta che saluta romanamente e altri meno lieti che protestano silenziosamente con un pugno chiuso comunista.
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.