Un articolo di Derek Thompson sull’Atlantic riflette sull’esplosione del numero di americani che si stanno licenziando: nel maggio del 2021 vi sono infatti state più dimissioni che in qualsiasi altro mese di qualsiasi altro anno nella storia degli Stati Uniti.
Nel solo settore bar-ristoranti-alberghi ben il 5% della forza lavoro si è licenziato nel corso di un solo mese. Ma in generale addirittura il 40% dei lavoratori americani starebbe valutando l’ipotesi di abbandonare l’attuale impiego. L’autore avanza alcune ipotesi su quali possano essere le cause.
Sempre sulla stessa testata un articolo di Annie Lowrey racconta che molti datori di lavoro americani si lamentano di non trovare personale: nel paese vi sono oltre 8 milioni di posizioni che rimangono aperte, nonostante il tasso di disoccupazione superi il 6%. Nel pezzo si ipotizza che una delle cause possa essere le varie forme di sussidio, ma l’autrice riflette che tutto sommato ciò potrebbe essere un bene poiché dare più potere contrattuale ai disoccupati incentiverebbe datori lavoro altrimenti recalcitranti ad aumentare gli stipendi.
Tale dinamica era peraltro già stata anticipata lo scorso anno da un articolo di Olga Khazan, che aveva raccontato come alcune epidemie in passato abbiano portato a considerevoli aumenti salariali nei decenni successivi.
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